Le etichette alimentari in Italia contengono alcune informazioni obbligatorie: la denominazione dell’alimento, gli ingredienti (principali e additivi), la quantità al netto di tara, la data di scadenza ed eventuali condizioni di conservazione e/o utilizzo, il paese d’origine, la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare, il volume alcolico per bevande con minimo 1,2% di alcol, la dichiarazione nutrizionale.
Leggere le etichette alimentari non è sempre stato semplice. Fino a qualche anno fa, infatti, non era presente un vero e proprio regolamento che ne disciplinasse l’uso a livello internazionale. Solo a partire da dicembre 2014, anche in Italia gli operatori del settore alimentare hanno l’obbligo di ottemperanza alle disposizioni del Regolamento 1169/2011 (UE), sviluppato per semplificare e aggiornare le precedenti normative relative all’etichettatura degli alimenti.
Di seguito riportiamo alcune delle informazioni che devono essere obbligatoriamente inserite.
Denominazione di vendita
Si tratta dell’effettivo nome commerciale/di vendita del prodotto, con una sua eventuale descrizione/claim.
Ingredienti
Tutte le sostanze contenute: sono indicate in ordine decrescente di peso, quindi l’ingrediente che troviamo per primo è quello presente in maggiore quantità.
Devono essere citati anche additivi, aromi e acqua, quest’ultima se supera il 5% del volume totale. Per l’alcool, invece, il volume effettivo deve essere superiore al 1,2%.
Se è presente la dicitura “in proporzione variabile” significa che non vi è un ingrediente prevalente rispetto agli altri. Se invece non è segnato il nome specifico (es: “Grana Padano”) ma la dicitura generica della categoria (es: “Formaggio”), vuole dire che probabilmente vi sarà contenuta una tipologia meno pregiata o un insieme di varie qualità.
Anche gli aromi devono essere esplicitati: quando si trova la dicitura generica “Aromi”, si tratta di aromi prodotti in laboratorio (quindi artificiali). Se è specificato “Naturali”, invece, sono utilizzati estratti, essenze e altro ottenuti da materie vegetali naturali.
Gli additivi, infine, comprendono coloranti, conservanti, emulsionanti, edulcoranti, antiossidanti e altri ancora. Sono denominati con sigle alfanumeriche, composte dalla lettera “E” e da un numero a tre cifre (es: E410).
Peso
Devono essere specificati peso e volume netto del prodotto (anche il peso sgocciolato nel caso di alimenti conservati in liquido).
Scadenza
Quando è presente la scritta “Da consumarsi entro”, significa che quella indicata è la scadenza vera e propria, dopo la quale il produttore non garantisce più relativamente alla sua commestibilità. Se invece trovate scritto “Da consumarsi preferibilmente entro”, sappiate che il prodotto mantiene inalterate le proprietà e caratteristiche fino alla data indicata, ma può essere consumato anche successivamente anche se il produttore non ne assicura l’integrità.
Conservazione e utilizzo
È obbligatoria l’indicazione relativa a quegli alimenti che necessitano di una particolare modalità di conservazione (es: prodotti surgelati) o di utilizzo (es: consumabile solo previa cottura).
Provenienza
Nome del produttore, sede, impianto di produzione/confezionamento: queste informazioni devono sempre essere esplicitate sulle etichette alimentari.
Esistono infine altre indicazioni, facoltative, che è possibile trovare sull’etichetta. Tra queste, il marchio che indica che un prodotto è di origine biologica. Per approfondire leggi Cos’è un alimento biologico.