DOCG significa “Denominazione di Origine Controllata e Garantita” ed è un marchio che indica l’origine geografica di un vino. Le altre sigle di denominazione relative ai prodotti dei settori agroalimentare e vitivinicolo sono: DOP (“Denominazione di Origine Protetta”), DOC (“Denominazione di Origine Controllata”) e IGT (“Indicazione Geografica Tipica”).
DOP
Utilizzato per i prodotti agroalimentari, indica che le caratteristiche qualitative di un alimento dipendono sostanzialmente dall’ambiente geografico nel quale è stato prodotto. Attribuita da uno speciale organismo di controllo, questa sigla di denominazione viene determinata dalla combinazione di fattori naturali e umani per la quale il prodotto è inimitabile fuori da quella determinata zona di produzione. Possono essere DOP le carni, i formaggi, i vini, il miele, l’olio, i pesci.
DOC
Marchio italiano utilizzato nell’ambito enologico per certificare un vino rinomato, le cui qualità siano connesse ad ambiente e fattori umani relativi alla zona di origine delle uve utilizzate per produrlo. Questi vini devono rispettare determinati requisiti che vengono verificati tramite analisi organolettiche eseguite prima della commercializzazione.
DOCG
È la sigla dedicata ai vini italiani eccellenti e denota l’origine geografica del prodotto. Può diventare DOCG un vino, da almeno 10 anni sotto la denominazione DOC, ritenuto particolarmente di pregio e che possieda caratteristiche qualitative più elevate rispetto alla media degli altri vini analoghi classificati allo stesso modo. Vengono sottoposti ad analisi e rigidi controlli prima di poter essere messi in commercio.
IGT
L’Indicazione Geografica Tipica è la classificazione che racchiude vini prodotti secondo requisiti specifici, in zone geografiche definite (anche se ampie). Nel dettaglio, almeno l’85% delle uve utilizzate per la produzione deve provenire da quell’area. I controlli e i requisiti sono meno restrittivi rispetto a quelli dei vini DOC, ma si tratta della prima categoria di vini con indicazione.